"Passato e Presente": La rivolta dei Boxer
- Lorenzo Mainieri
- 15 mag
- Tempo di lettura: 1 min

Nel 1900, le campagne cinesi divennero teatro di una drammatica insurrezione destinata a ridefinire il destino della nazione. I Pugni di Giustizia e Concordia, una società segreta di arti marziali, emersero dallo Shandong come espressione violenta del risentimento popolare contro l’odiata presenza straniera. Gli occidentali li battezzarono con un nome destinato a entrare nella storia: i Boxer. Una pagina di storia raccontata a Passato e Presente, in onda alle 13:15 su Rai Tre, da Paolo Mieli e dal Professor Giovanni Andornino, esperto in relazioni internazionali dell’Asia orientale.
Si trattava soprattutto di contadini e lavoratori disperati che, credendosi invulnerabili alle armi da fuoco, scatenarono la loro furia prima contro i cinesi convertiti al cristianesimo, poi contro ogni presenza occidentale. L'Imperatrice Cixi, intuendo il potenziale politico della rivolta, permise tacitamente la sua espansione. Quando i diplomatici stranieri a Pechino si ritrovarono assediati per cinquantacinque drammatici giorni, un esercito internazionale di diciottomila uomini marciò sulla capitale. La liberazione del 14 Agosto 1900 si trasformò in una brutale rappresaglia, culminando in una pace umiliante per la Cina. Questa breve ma intensa ribellione segnò l'inizio della fine per la dinastia Qing, che crollerà appena dodici anni dopo.




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