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Tommaso Cerno ospite de "La Confessione"


Questa sera, alle 22:45 su Nove, tornano le interviste di Peter Gomez con una nuova puntata de La Confessione.

Perché mollai La Repubblica per candidarmi con Matteo Renzi nel 2018? Mario Calabresi non mi gradiva e mi fidai di Matteo. Tommaso Cerno ha raccontato di quando lasciò la condirezione del quotidiano fondato da Eugenio Scalfari per candidarsi nel Partito Democratico a fianco dell’allora segretario Matteo Renzi. In quel periodo, come gli ha ricordato il conduttore, Lei è da poco condirettore de La Repubblica, numero due del giornale. Molto giovane, grande successo, ha lasciato da pochi mesi la direzione de L'Espresso, un settimanale che durante la sua direzione si è caratterizzato anche con scoop giudiziari sull’attuale leader di Italia Viva e sul suo Giglio magico.


Poi, la candidatura in Senato con il Partito Democratico. Mi racconta come è avvenuto? Cioè Matteo Renzi ha chiamato il Direttore di un giornale che lanciava strali contro di lui? Ha domandato Peter Gomez. Avevo visto Renzi una volta prima di quella candidatura, non lo conoscevo. Lo avevo intervistato una volta e gli avevo fatto dire una grande bugia che però aveva detto, quindi in quel momento era verità: Non andrò mai con Berlusconi, quindi avevamo questo tipo di rapporto. Avevo messo suo padre in copertina come capo del Giglio magico facendomi detestare. Ero stato nominato Condirettore de La Repubblica dopo essere stato Direttore de L'Espresso per poco tempo, perché c’era fretta di cambiare, fretta di migliorare.

Mario Calabresi era il Direttore quando io andai a prendere quel posto, ma l’idea che avevamo del giornale era completamente diversa. Siccome il capo nei giornali è il Direttore, io non riuscivo a stare lì. La Repubblica era un percorso che doveva cominciare e invece dava l’impressione di essere finito. Mario non mi gradiva, non lo dava a vedere, non lo diceva, eravamo colleghi, ci rispettavamo benché molto diversi, ma non riuscivo, non solo a portare qualcosa al giornale, ma davo un senso di tensione costante che l’azienda aveva sottovalutato.

Le sette puntate de La Confessione andate in onda hanno registrato una media di 207.000 telespettatori circa pari al 1,8 % di share.

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