A "Codice - La Vita è digitale" il biohacking
- Lorenzo Mainieri
- 27 giu
- Tempo di lettura: 1 min
Aggiornamento: 18 lug

Si investe sempre di più per mantenere integro il corpo e farlo invecchiare in salute, piuttosto che nella procreazione di nuovi individui programmati a tavolino fino nei dettagli, nei Paesi in cui le leggi lo consentono. Se ne parla a Codice - La vita è digitale, condotto da Barbara Carfagna, in onda alle 0:20 su Rai Uno.
Alexandr Wang, astro nascente della Silicon Valley, addirittura aspetta per procreare il giorno in cui sarà possibile inserire da subito un chip nel cervello del bambino. Il biohacking nasce in Silicon Valley tra appassionati di tecnologia che, rischiando in prima persona, vogliono spingersi oltre i limiti biologici. Al di là dell’informatica, cercano di cambiare i biomarcatori del corpo in un certo punto dell’invecchiamento, portando l’età biologica a uno stato inferiore a quello dell’età cronologica. Il corpo diventa piattaforma, laboratorio, sistema operativo.
Se per biohacking fino a qualche tempo fa si intendeva principalmente digiuno, fitness, integratori, smartwatch per il rilevamento dei dati, oggi il concetto sta evolvendo in un progetto, una vera e propria riprogrammazione che include sperimentazioni di terapie genetiche personalizzate già in corso in paesi come la Cina, microchip sottopelle e altri dispositivi invasivi. Ma c’è anche chi si domanda: perché riprogrammare l’uomo?
La prima puntata di Codice - La Vita è digitale ha registrato un ascolto di 314.000 telespettatori pari al 7 % di share.




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