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"Di là dal fiume e tra gli angeli": Cosenza, Cosangeles


Di là dal fiume e tra gli alberi - Cosenza, Cosangeles
Di là dal fiume e tra gli alberi - Cosenza, Cosangeles

Cosenza, capitale degli antichi e bellicosi Bruzi, e poi Atene della Calabria, si differenzia notevolmente dal resto della regione a partire dal dialetto parlato e dall'impostazione urbanistica. Al centro di una vasta area che viene amichevolmente soprannominata Cosangeles, a mezz'ora di auto tanto dal Tirreno che dalle montagne della Sila, la città ha un caratteristico centro storico che sorge però a fianco della città nuova ed è diventato col tempo periferico, bello e forse perduto. Un luogo raccontato dal documentario Cosenza, Cosangeles di Alessandro Nucci, in onda domenica alle 21:15 su Rai 5.

A dividere città vecchia e città nuova, scorrono i fiumi Crati e Busento, alla cui confluenza una leggenda tramanda sia stato sepolto il Re visigoto Alarico col suo tesoro. Ma al di là dei miti, tante sono le realtà che hanno reso Cosenza una città attiva soprattutto sul piano culturale: già patria del filosofo Bernardino Telesio, è oggi sede di una grande Università (sorta nella vicina Rende), che attira da sempre studiosi da ogni parte del mondo ed è all'avanguardia persino negli studi sull'intelligenza artificiale. Le persone di Cosenza rivendicano una spiccata appartenenza identitaria alla propria città, accompagnata da un forte senso di comunità e di solidarietà verso gli ultimi.



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