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"Linea Verde" in Umbria


Oggi, alle 12:20 su Rai Uno, andrà in onda una nuova puntata di Linea Verde con Livio Beshir, Peppone e Margherita Granbassi.

I conduttori diventeranno per una volta agenti speciali sulle tracce dell’anima dell’Umbria. In questa puntata verrà raccontata l’Umbria più intima, quella che fa da corona a Gubbio. La città di pietra, quella che custodisce i ceri che animano una delle feste religiose e di popolo più sentite, antiche e partecipate d’Italia per celebrare Sant’Ubaldo. Non a caso, i ceri di Gubbio sono anche il simbolo dello stemma della Regione, e le Tavole eugubine sono la più antica testimonianza dell’identità umbra che si manifesta anche nell’accoglienza. Basta ricordarsi dell’incontro di San Francesco col lupo che, da terrore di Gubbio, divenne il custode della città. 

Peppone scoprirà i gioielli agricoli: dal maiale nero ai grani antichi, all’arte del pane, dalle produzioni di formaggi all’allevamento tutto naturale dei bovini a cavallo tra Gubbio e Sigillo, mentre Livio Beshir andrà in cerca dell’anima umbra tra arte, segreti della terra e ricerca in viticoltura. Nella Gola del Bottaccione che è una sorta di libro aperto sulla geologia, Livio troverà la chiave della scomparsa dei dinosauri: l’iridio, un minerale rarissimo sul nostro pianeta, ma abbondante negli asteroidi. Un altro pezzo di storia viene narrato da Livio che bussa alla bottega dell’ultimo erede dei ceramisti di Gualdo Tadino che praticavano una tecnica antichissima: la ceramica a lustro. 

A oltre ottocento metri di quota, poi, scopriremo lo spumante dell’Umbria: un progetto sperimentale di viticoltura per trasformare in opportunità di sviluppo la minaccia del cambiamento climatico. Una storia lunga settecento anni è quella dell’Università degli Uomini Originari di Costacciaro e la racconterà Margherita Granbassi che scoprirà come il Monte Cucco sia stato acquistato appunto sette secoli fa dai contadini che lo hanno sin qui tutelato e sviluppato custodendo alcuni gioielli della natura di inestimabile valore, come le grotte carsiche che si aprono quasi in vetta al monte e sono tra le più grandi d’Europa. 


Ma un vero viaggio nel tempo sarà quello che si compirà a Città di Castello. Qui, bussando al centro delle tradizioni popolari, Linea Verde verrà accolta a casa dei contadini che dal Settecento a oggi hanno coltivato queste terre e dove ancora si cuociono le tagliatelle nel paiolo. Perché l’anima dell’Umbria è il senso del tempo, il rispetto della natura, la coltivazione del buono, la propensione al bello.    

Le ventidue puntate di Linea Verde andate in onda hanno registrato una media di 2.920.000 telespettatori circa pari al 23 % di share.




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