"Speciale Tg1": La cura
A noi non serve una macchina, noi non usiamo macchinari. A noi servono le persone per stare insieme alle persone, perché per la mente del paziente l’unica cura è la relazione. A parlare è Marco Bertoli, Direttore del dipartimento di salute mentale di Udine, nella terra che fu di Franco Basaglia, ed è da questa frase che prende inizio La cura, il viaggio di Rosita Rosa nei centri di salute mentale italiani, in onda alle 23:30 su Rai Uno, per Speciale Tg1. Un viaggio per cercare di andare a fondo a quelle che Henry Ey, uno dei più grandi psichiatri al Mondo, chiamava Le patologie della libertà: quelle malattie mentali che influenzano la normale socializzazione dell’individuo e ne impediscono le relazioni funzionali in una comunità di individui.
L’allarme nel nostro Paese è scattato subito dopo la pandemia. I casi di patologie psichiatriche stanno raddoppiando, i casi di suicidio sono in costante aumento e le prime vittime sono bambini e adolescenti: quella fascia di popolazione che ha vissuto una forzata sospensione della socialità in una delicatissima fase dello sviluppo. A questa nuova ondata, però, non è quasi mai corrisposto, finora, un adeguamento delle risorse finanziarie. L’effetto è che in Italia si registra una cronica carenza di posti letto, liste d’attesa lunghe anche mesi e scarsità di personale medico e specializzato. Un racconto che tocca diverse regioni italiane, tra eccellenze e criticità. Ed è soprattutto la storia dei loro pazienti, che tra difficoltà e impedimenti, si affannano a cercare la cura della mente o del cuore.
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