"Wonderland": Il mondo dei videogiochi
- Lorenzo Mainieri
- 23 feb 2021
- Tempo di lettura: 1 min

La possibilità di esplorare un vero e proprio mondo a parte, con dozzine di missioni da affrontare, centinaia di personaggi con cui interagire è da sempre l’obiettivo agognato da ogni videogiocatore e a cui aspira l’industria dei videogames sviluppando il sistema di gioco denominato open world. A questi affascinanti mondi virtuali, Wonderland, in onda alle 22:55 su Rai 4 dedicherà una puntata speciale.
Per affrontare questa avventura, il programma ha interpellato tre autorità del settore: i game designer Darby McDevitt e Jan-Bart van Beek e l’animatore James Ham, incontrati all’ultima edizione della View Conference di Torino. In un’epoca in cui il concetto di universo condiviso ha coinvolto più linguaggi mediali, come i fumetti, la serialità televisiva e il cinema, creando mondi in continua espansione che si intrecciano e possono perdere la propria specifica identità, c’è un settore, quello del videogioco, in cui si viene a creare una vera e propria palestra per sperimentare, in un unico spazio virtuale, il concetto di espansione spaziale e narrativa. Si tratta dei videogames open world su cui si è cominciato a sperimentare fin dagli albori negli anni Ottanta, ma sui quali si è raggiunta la reale fattibilità solo nell’ultima decade del Novecento, aprendo di fatto la strada ai mondi totalmente esplorabili di celebri saghe come Assassin’s Creed, GTA, Far Cry e Horizon.




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