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"Tv7": e lo chiamano smart working

  • Immagine del redattore: Admin
    Admin
  • 2 ott 2020
  • Tempo di lettura: 1 min

Tv7, l'approfondimento informativo del Tg1, che puntata dopo puntata sta riscuotendo sempre più successo, torna a mezzanotte su Rai Uno.



L’Italia rischia di fermarsi nuovamente. Focolai, tamponi, lunghe attese, il moltiplicarsi di isolamenti e quarantene. La riapertura delle scuole con la gestione degli studenti positivi. La paura dell’influenza invernale. Con In Allerta si racconterà le file ai drive-in di famiglie e studenti per i tamponi a Roma, la paura a Genova in una zona rossa nel centro storico, La Spezia e le persone in quarantena in attesa di un tampone mai arrivato, e l’allarme a Napoli dei cittadini che prendono la metropolitana senza distanziamento né regole.

Lo scorso Febbraio gli smart workers erano cinquecentosettantamila, il 64% uomini, il 36% donne. Con la pandemia la cifra è decuplicata. E la differenza di genere si è livellata, facendo emergere luci ed ombre. E lo chiamano smart working racconta le esperienze di una manager, una esperta di turismo, una pedagogista: Laura, Emanuela e Silvia raccontano la loro esperienza di smart working. Con la mancanza di relazioni e di confronti diretti, la solitudine, la carenza di tutele, la voglia di tornare alla normalità.

 
 
 

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